Era da un po' che mi pareva che il servizio si fosse normalizzato su un livello accettabile, ma oggi finalmente la vecchia Penitalia si è rifatta viva!
Stamattina, il treno fatiscente su cui sono salita (quello delle 8.41, una garanzia di qualità bassa) presentava un'interessante alternativa termica tra morire di freddo e morire (letteralmente) di caldo. Nel primo caso, facile: il riscaldamento non funziona. Nel secondo caso invece il pericolo è più subdolo perché il calore che esce dalla bocchetta è talmente elevato da ustionarmi il braccio e il giaccone che ho messo a mo' di riparo (e che ho prontamente spostato quando ho sentito un certo qual odorino di tessuto in via di combustione).
Ora, al ritorno, dopo esser dovuta andare a caccia di una macchinetta funzionante per timbrare il biglietto, visto che le due all'ingresso erano entrambe fuori servizio, e visto che quelle misteriose blu non servono per i biglietti normali (?), e dopo aver atteso sul binario un treno in ritardo di 10 minuti senza annunci in proposito, sono seduta in un vagone modello morire di freddo, giusto per sperimentare entrambe le possibilità. Desidero fortissimamente possedere un paio di Hugg Boots, invece indosso un paio di scarpe all'inglese con suola di cuoio e pertanto ho due blocchi di ghiaccio al posto dei piedi. Un curioso cartello invita i viaggiatori ad utilizzare gli altri vagoni: peccato che il treno sia sovraffollato, e che quindi altro vagone significa stare in piedi...
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